Intersezionalità

Articolo del 1989 di Kimberlé Crenshaw: “Demarginalizzando l’intersezione della razza e del sesso: una critica alla dottrina dell’antidiscriminazione, teoria femminsta e politica antirazzista di una femminista Nera.”

Sintesi, parte 3:

Il significato di Trattamento Dottrinale di Intersezionalità.

Le donne Nere sono spinte ai margini…

Crenshaw fa’ vari punti a riguardo di come l’intersezionalità è trattata nella dottrina dell’antidiscriminazione.

 

… nella dottrina di (anti)discriminazione…

Prima di tutto, lei sostiene che le donne Nere siano state marginalizzate nella dottrina dell’antidiscriminazione, che fu stabilita con i tre processi legali. Tale marginalizzazione riflette un “acritica e inquietante accettazione” del concetto dominante di discriminazione (pag. 150). L’attuale dottrina non permette alle classi di essere abbinate. Invece, la discriminazione può solo essere classificata come tale se la persona discriminante identifica il proprio atto di danno come discriminazione, o il danno commesso tratta tutta la gente che fa parte allo stesso modo della classe in questione.

 Inoltre, il concetto dominante di discriminazione sostiene che le pratiche di antidiscriminazione possono solo essere applicate se la/le persona/e danneggiata/e sarebbe/ro stata/e trattata/e giustamente o in modo neutrale, se non fosse stato per una caratteristica o classe. Pensando alla discriminazione in questo modo si pone la discriminazione basata sul sesso attorno le esperienze delle donne bianche e la discriminazione razziale attorno le esperienze degli uomini Neri. Crenshaw descrive il quadro ad asse singolo come uno che non migliora le condizioni di coloro svantaggiati per molteplici motivi.

 Crenshaw mostra come il quadro ad asse singolo non aiuti i gruppi svantaggiati per molteplici motivi, utilizzando un’analogia: Immagina tutte le persone svantaggiate chiuse in un seminterrato con nessuna uscita. Tutte le persone avvantaggiate sono al piano di sopra. Tutte le persone svantaggiate si sovrappongono unx sopra all’altrx- dal più al meno svantaggiatx, con le persone meno svantaggiate sopra- e provano ad arrivare al piano di sopra. All’improvviso, si apre una botola nel soffitto per fare entrare alcune delle persone svantaggiate. Le prime (e spesso le uniche) persone ad arrivare sul piano delle persone avvantaggiate sono quellx che erano meno svantaggiatx all’inizio. La traduzione di Crenshaw di questa analogia è che le donne Nere possono solo essere rappresentate ed elevate dalla dottrina di antidiscriminazione se la loro esperienza si ritrova in una singola identità classificata.

 

… nel movimento femminista…

Il secondo modo in cui Crenshaw evidenzia come è trattata la dottrina dell’intersezionalità è mostrando come le esperienze delle donne Nere sono indebolite dal movimento femminista. Per primo, lei usa Sojourner Truth come esempio. In una Conferenza sui Diritti delle Donne del 1851 in Ohio, Truth sfidò le affermazioni degli uomini che sostenevano che le donne fossero deboli e fragili, descrivendo gli orrori della schiavitù che lei aveva vissuto. L’esperienza di Truth- come quella di molte donne Nere- fa’ due cose: (1) conta la concezione dominante del sesso femminile che considera le donne deboli, e (2) evidenzia come la concezione dominante della donna è centrata sul sesso femminile bianco. Truth era anche scoraggiata dal parlare dalle femministe bianche, che credevano che il discorso di Truth avrebbe spostato l’attenzione dal femminismo alla schiavitù. Per questo, l’esperienza di una donna Nera fu indebolita dal movimento femminista.

Il secondo esempio di Crenshaw di come le donne Nere siano indebolite dal movimento femminista, è attraverso il predominante dibattito riguardo lo stupro. Crenshaw sostiene che le discussioni femministe riguardo allo stupro si concentrino sulle norme che regolano la sessualità e castità femminile. Mentre le femministe fanno bene a criticare ciò, Crenshaw sottolinea che la castità delle donne Nere non era mai stata regolata istituzionalmente. Infatti, i tribunali hanno detto ai giudici che “al contrario delle donne bianche, le donne Nere non erano presunte caste” (pag. 157). Inoltre, Crenshaw afferma che anche se le sessualità delle donne bianche non fossero regolate, “il razzismo ristabilisce la castità persa di una donna bianca dove un presunto aggressore era un uomo Nero” (pag. 159).

Crenshaw non intende minimizzare lo stupro per le donne Nere. Invece, lei sottolinea che lo stupro viene usato come un’arma contro le donne Nere e che quando le donne Nere vengono stuprate, non sono stuprate come donne, ma specificamente come donne Nere. Crenshaw, poi, precisa che come conseguenza di questa realtà complessa attorno allo stupro, “le donne Nere si ritrovano in mezzo alla comunità Nera che… vede sospetto i tentativi di contestare questioni di violenza sessuale, e la comunità femminista rinforza quei sospetti spostando l’attenzione sulla sessualità femminile bianca” (pag. 158).

 

… e la lotta per la liberazione Nera.

Il terzo modo in cui Crenshaw evidenzia come l’intersezionalità è trattata nella dottrina di antidiscriminazione è fornendo esempi, di come i problemi delle donne Nere sono messi in secondo posto nella lotta di liberazione Nera. Il suo primo esempio è Anna Julia Cooper, una femminista nera del 19esimo secolo che ha coniato una frase che ha aiutato la gente a capire che il patriarcato è in congiunzione con il razzismo. Cooper disse “Solo le donne Nere possono dire, quando e devo io entro…. L’intera razza Nera entra con me” (pag. 160).

La frase di Cooper ricordò a Crenshaw di una delle sue esperienze personali con la razza e il sessismo. Come studentessa di Harvard, lei aveva un amico maschio Nero, che era uno dei primi membri di un club esclusivo di uomini a scuola. Il club ospitava un evento e invitava i loro primi ospiti Neri- Crenshaw e un altro suo amico maschio Nero membro del club. Nel momento in cui arrivarono, avevano paura che gli sarebbe stato negato l’accesso. Con loro grande sorpresa, gli uomini Neri potevano entrare, ma Crenshaw dovette entrare dalla porta posteriore invece che quella principale. Crenshaw ritiene che questa sua esperienza personale illustri come le donne Nere non possano combattere le complesse barriere di genere quando, provandoci, potrebbero causare un conflitto con i fini antirazzisti. Perciò, le donne Nere rimangono in silenzio nelle lotta per la liberazione Nera.

Crenshaw supporta ulteriormente questo ragionamento, che le donne Nere siano messe da parte negli impegni antirazzisti, usando tre esempi. Per primo, parla dell’articolo di Daniel Moynihan, che affermava che le famiglie Nere stessero deteriorando a causa degli uomini Neri. La famiglia Nera ha, presumibilmente, bisogno di un matriarcato Nero per prosperare. Crenshaw sostiene che l’argomentazione di Moynihan sia razzista perchè applica ingiustamente le norme del patriarcato bianco sulle famiglie Nere. Secondariamente, lei parla dell’articolo di Bill Moyer La Sparizione della Famiglia Nera, che identificava la “irresponsabilità sessuale” delle donne Nere  come causa del “peggioramento” delle famiglie Nere. Lui afferma che questo è un prodotto del benessere dello stato che ha presumibilmente incoraggiato gli uomini Neri a lasciare le madri dei loro figli, visto che il ruolo di uomo Nero come colui che provvede non fosse più necessario. In molte critiche dell’articolo di Moyer, Crenshaw afferma che nessuno- nemmeno x femministx e le donne bianche- avesse criticato la supposizione patriarcale di Moyer.

La terza risorsa mediatica che Crenshaw utilizza è Il Veramente Svantaggiato di William Julis Wilson, dove Wilson sostiene che il declino nei matrimoni Neri sia causato da una forza strutturale economica che ha cacciato via dalla forza-lavoro gli uomini Neri non qualificati. Wilson, poi, dice che la soluzione è dare lavoro agli uomini Neri. Mentre questa potrebbe apparire come una vittoria per uomini Neri, Crenshaw evidenzia che l’analisi di Wilson non trattava per niente delle donne Nere lavoratrici, lasciando stare le donne Nere lavoratrici in gravidanza. Se immaginiamo le soluzione di Wilson, Crenshaw chiede, perchè non includono le donne Nere?


Fonte

Kimberlé Crenshaw: “Demarginalizzando l’intersezione della razza e del sesso: una critica alla dottrina dell’antidiscriminazione, teoria femminsta e politica antirazzista di una femminista Nera.” u. Chi. Legale f. (1989): 139.

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