Intersezionalità

Articolo del 1989 di Kimberlé Crenshaw: “Demarginalizzando l’intersezione della razza e del sesso: una critica alla dottrina dell’antidiscriminazione, teoria femminsta e politica antirazzista di una femminista Nera.”

Sintesi, parte 1:

Introduzione

In questo articolo, Crenshaw espone la risposta ad una domanda: Perché è problematico vedere la teoria e la prassi dell’antidiscriminazione (specialmente la teoria femminista e la politica antirazzismo) da un quadro ad asse unico? Il quadro ad asse unico a cui Crenshaw si riferisce è l’idea che “concezioni dominanti della discriminazione ci condizionano nel pensare alla subordinazione… che avviene sotto un asse categoriale unica” (pag. 140).  Quello che Crenshaw intende è che con l’attuale dottrina di antidiscriminazione (ossia meccanismi legali, sociali e politici in cui i gruppi svantaggiati lottano per l’eguaglianza), si crede che le persone possano essere discriminate solo a causa di un’identità singola. Tuttavia, le idee di Crenshaw in questo tema sono state applicate su un’ampia gamma di identità, sin da quando fu pubblicato il documento, il suo articolo si concentra esclusivamente sui problemi intersezionali delle donne Nere.

La tesi di Crenshaw è che vedere l’antidiscriminazione con questo quadrante sia problematico per due motivi. Per prima cosa, così facendo si cancellano le donne Nere dalla “concettualizzazione, identificazione e riparazione della discriminazione di razza e sesso, limitando l’indagine sulle esperienze di diversamente-privilegiati membri del gruppo” (pag. 140). Questo significa che un quadro ad asse unico di antidiscriminazione forza le donne Nere ad adattare le proprie esperienze di discriminazione ad una concezione dominante di discriminazione, che è modellata da coloro che sono singolarmente svantaggiatx (per esempio le donne bianche che sono singolarmente svantaggiate, poiché sarebbero avvantaggiate se solo non fossero donne). Secondo, il quadro ad asse unico è problematico perché esclude le donne Nere dalla teoria femminista e dal discorso di politica antirazzista. La marginalizzazione si verifica perché entrambi il movimento femminista e antirazzista sono formati da concezioni dominanti, che successivamente esclude i gruppi meno dominanti che sono svantaggiati in svariate maniere.

Crenshaw difende la sua tesi in due parti. Nella prima, mostrando come il quadrante dell’antidiscriminazione ignora e complica l’intersezionalità, usando tre casi giuridici come esempi. Nella seconda, mostrando come le manifestazioni dottrinali di un quadro ad asse unico marginalizza le donne Nere nella teoria femminsta e nella politica antirazzista, usando sviluppi teoretici e politici come esempi.


Fonte

Kimberlé Crenshaw: “Demarginalizzando l’intersezione della razza e del sesso: una critica alla dottrina dell’antidiscriminazione, teoria femminsta e politica antirazzista di una femminista Nera.” u. Chi. Legale f. (1989): 139.

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