Marxismo
Il libro di Paul Le Blanc (2016) ‘Da Marx a Gramsci: un lettore nella rivoluzionaria politica Marxista’.
Sintesi, parte 2
Cosa servirà per il successo di una rivoluzione socialista.
I Marxisti sostengono che una rivoluzione socialista può e deve arrivare attraverso un movimento operaio efficace formato dalla classe lavoratrice. Per rendere la classe operaia in grado di ottenere il potere, si deve passare attraverso delle fasi di sviluppo.
Per prima cosa, la classe lavoratrice attaccherà gli strumenti di produzione come una massa sconnessa. Secondo, la classe lavoratrice si scontrerà con i capitalisti e unirà i loro sforzi formando sindacati. Per terzo, i lavoratori e i sindacati di località differenti si uniranno e si centralizzeranno. Infine, visto che la lotta di classe è politica, questi sforzi uniti diventeranno un partito politico indipendente.
Qual è il ruolo dei sindacati?
I sindacati sono associazioni organizzate dai lavoratori che rappresentano e lottano per gli interessi dei lavoratori. Loro fungono da scuola della guerra dove i lavoratori si preparano per la grande lotta.
I sindacati non sono solo per la protezione dei diritti dei lavoratori (cioè promuovendo una settimana lavorativa di 40 ore, salario minimo, o migliori condizioni lavorative), ma anche per insegnare alla gente ad “agire deliberatamente organizzando centri per la classe operaia nell’ampio interesse dell’emancipazione completa” (pag. 57)
Qual è il ruolo del partito politico?
Visto che la lotta contro il capitalismo è anche una lotta per il potere politico della classe lavoratrice, i sindacati non sono abbastanza. Invece, i sindacati devono unire e formare un partito politico indipendente. Per far si che ci sia una rivoluzione socialista internazionale, i partiti socialisti di ogni paese si devono unire per formare un partito politico transnazionale lottando contro il capitalismo.
Il partito politico sarebbe il centro del potere del movimento Marxista. Questo deve agire alla vanguard (all’avanguardia) per la classe lavoratrice.
Lenin spiegava che la classe lavoratrice non è un monolite ed è fatto di suoi propri ceti, perciò alcuni membri della classe operaia condurranno il partito politico ed altri no. Lenin credeva che un partito politico efficace dovrebbe avere lavoratori avanzati che possono vincere la fiducia della massa e dedicarsi interamente all’educazione del proletariato e organizzazione.
Queste persone faranno parte dell' “intelligenza della classe operaia”, che danno poi a coloro che li supportano (membri medi della classe lavoratrice) consapevolezza politica attraverso educazione e organizzando gli sforzi. In poche parole, la rivoluzione ha bisogno di unx specialista che può dedicarsi al portare la rivoluzione socialista in rappresentanza dell’intera classe operaia.
La stessa consapevolezza di classe deve guidare entrambi i sindacati e il partito politico.
Una rivoluzione socialista ha bisogno di una buona strategia. Qual è questa strategia?
La classe lavoratrice deve essere rivoluzionaria, non riformatrice, il quale l’istituzione capitalista preferirebbe. I riformatori sono coloro che vogliono riformare il capitalismo e diminuire lo sfruttamento di manodopera, mentre i rivoluzionari vogliono andare più a fondo di una riformazione e, invece, creare un cambiamento sistemico con un'economia socialmente posseduta e un governo democraticamente controllato che incontra i bisogni di tutti (non solo la classe capitalista).
Avendo detto ciò, la rivoluzione non è un'azione, ma un processo. Ci devono essere ciò che i Marxisti chiamano un programma transizionale per spostare l’ago dal programma riformista verso un programma rivoluzionario.
Qualità di vita decente;
Richieste democratiche che riguardano la libertà di espressione; e
Richieste transizionali che le masse ritengono ragionevoli ma che non possono essere ancora attuate senza un indebolimento del capitalismo.
I programmi transizionali funzionano meglio nei paesi con uno stato di società democratico per due ragioni.
Prima di tutto, perché la democrazia può provvedere normative adatte al proletariato. Tali normative includono, ma non sono limitate, alla progressiva tassazione e all’educazione pubblica. Secondariamente, perché il proletariato deve ottenere controllo dello stato (ciò che alcuni Marxisti chiamano dittatura di classe o democrazia proletaria).
Quando l’autogoverno del proletariato diventa normalizzato ad un livello di massa, lo stato è pronto per il socialismo.
Fonte
Le Blanc, Paul. Da Marx a Gramsci: un lettore nella politica marxista rivoluzionaria. Haymarket Books, 2016.
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